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Bologna, società effettuava somministrazione illecita di personale in diverse regioni

Direzione interregionale del Nord (Milano)
IAM Bologna
Attività di vigilanza

Irrogate sanzioni per oltre 200 mila euro

Pubblicazione: 24 Dicembre 2024

Ultimo aggiornamento: 24 Dicembre 2024

Una società con sede legale a Bologna forniva, pur non avendo alcuna autorizzazione all’attività di somministrazione, professionisti tecnici ad aziende medie e medio grandi del Centro-Nord, servendosi di pseudo-contratti di appalto di servizi di consulenza aziendale e studi di mercato.

E’ quanto ha accertato l’Ispettorato d’Area Metropolitana di Bologna in esito ad un’accurata attività ispettiva che si è conclusa nei giorni scorsi.

I lavoratori, ingaggiati attraverso piattaforme internet o annunci sulle bacheche universitarie, venivano messi in contatto con i referenti delle aziende future utilizzatrici per lo svolgimento di colloqui motivazionali e tecnici preordinati alla selezione.

Ad esito del colloquio, se giungeva il gradimento delle aziende clienti, i lavoratori venivano assunti, con rapporto di lavoro subordinato, dalla società ingaggiatrice e inviati in missione presso le unità operative delle aziende utilizzatrici.

Qui i professionisti tecnici venivano seguiti e coordinati direttamente dalle ditte committenti, risultando inseriti nei teamoperativi in maniera promiscua e senza differenziazioni di mansioni e compiti con il restante personale, per soddisfare particolari picchi di attività lavorativa o per far fronte a sopravvenute carenze di organico.

La società ingaggiatrice, titolare dei rapporti di lavoro con i nuovi assunti, per lo più neolaureati o alla prima esperienza lavorativa, si limitava a gestire i lavoratori esclusivamente sotto l’aspetto amministrativo e contabile.

Gli pseudo-appalti risultavano stipulati con aziende operanti in Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Liguria, Friuli, per cui si è ritenuto di accentrare l’accertamento presso l’Ispettorato d’ Area metropolitana di Bologna, ove risultava la sede legale della società ingaggiatrice, da cui il fenomeno partiva e si diramava in tutto il Centro-Nord.

L’attività ispettiva ha consentito di accertare la presenza di 38 lavoratori illecitamente somministrati, diversamente distribuiti tra le 15 aziende clienti, oltre a 2 lavoratori in nero.

Alle aziende interessate sono state contestate sanzioni per un importo complessivo di 205.000 euro.

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