ITL Rimini-Forlì-Cesena: bilancio della task force “Alt Caporalato DUE” sulla riviera romagnola
Verificate le posizioni lavorative di 524 dipendenti in 93 aziende, sospese 16 imprese per lavoro nero e scarsa sicurezza
Pubblicazione: 23 Settembre 2024
Ultimo aggiornamento: 23 Settembre 2024
L’ITL di Rimini Forlì
Cesena, sede di Rimini fa il bilancio dell'attività ispettiva effettuata
durante la stagione appena conclusa nell’ambito della task force “Alt
Caporalato D.U.E.” .
Nelle quattro settimane di controlli sui pubblici esercizi del litorale romagnolo gli Ispettori del lavoro di Rimini, unitamente ai colleghi di supporto da varie province (Roma, Milano, Terni, Ascoli, Verona, Perugia, Ancona, Arezzo, Padova, Rovigo, Treviso, Pescara) hanno verificato 93 aziende tra ristoranti e alberghi, passando al setaccio la posizione lavorativa di 526 dipendenti, molti dei quali nazionalità straniera, ascoltati in collaborazione con i mediatori culturali dell’OIM (Organizzazione internazionale per i migranti).
Dai controlli effettuati sono emerse 15 posizioni di lavoro nero e 85 violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro, dalla mancata elaborazione del DVR (documento di valutazione dei rischi) alla mancata sorveglianza sanitaria del personale di sala e cucina, dalla mancata nomina del RSPP (Responsabile del servizio di prevenzione e protezione) alla mancata formazione e informazione ai lavoratori, con la conseguente adozione di 16 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale per l’impiego di lavoratori in nero in misura superiore al 10% dei lavoratori presenti ovvero per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza.
I controlli effettuati hanno come sempre il duplice obiettivo del contrasto al lavoro irregolare e insicuro e contemporaneamente della tutela degli operatori economici che subiscono inaccettabili fenomeni di dumping da parte di chi opera fuori dalle regole.