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La filiera degli appalti e sub-appalti nel mirino degli Ispettori INL del contingente Sicilia

Attività di vigilanza

Sospese nel catanese due imprese edili per Lavoro nero e sicurezza, sanzionato anche il Coordinatore

Pubblicazione: 05 Settembre 2024

Ultimo aggiornamento: 05 Settembre 2024

Nella giornata di ieri il personale ispettivo ha effettuato ad Acireale un accesso in un cantiere edile attivo per la realizzazione di un edificio destinato a civile abitazione, dove erano presenti due ditte, l’affidataria del lavoro da parte del committente privato (appaltatrice) e un’impresa in sub-appalto da quest’ultima.

L’impresa appaltatrice operava con due lavoratori entrambi in nero (percentuale di lavoro sommerso:100%) , la ditta sub-appaltatrice occupava invece 3 dipendenti, di cui uno in nero (percentuale di irregolarità:33%).

Gli ispettori, essendo stata superata in entrambe le aziende la soglia del 10% di lavoratori irregolari hanno imposto la sospensione dei lavori, revocabile solo dopo il pagamento di una sanzione e la regolarizzazione dei lavoratori in nero, sia sotto il profilo contrattuale che della sorveglianza sanitaria.

Al contempo, sotto il profilo della sicurezza alla ditta appaltatrice sono state elevate prescrizioni sulla omessa adozione di misure di idonea manutenzione sulle attrezzature e la mancanza di adeguato parapetto in alcuni punti di un terrazzo del fabbricato.

Inoltre, sono state elevate prescrizioni al CSE (professionista esterno, coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione) per aver omesso adeguamento del PSC (Piano di sicurezza e coordinamento, obbligatorio quando in cantiere opera più di un’impresa) in relazione all’evoluzione dei lavori.

Nel dettaglio, alla ditta appaltatrice sono state notificate prescrizioni di natura penale con ammenda massima complessiva di quasi 12mila euro cui si sommano le sanzioni amministrative di sospensione e maxi-sanzione fino ad un massimo di circa 26mila euro.

Al datore di lavoro della ditta sub-appaltatrice sono state applicate prescrizioni di natura penale con ammenda massima complessiva di circa 5mila e 500 euro, cui si sommano le sanzioni amministrative di sospensione e maxi-sanzione fino ad un massimo di circa 14mila euro.

Per il CSE infine prescrizioni di natura penale con ammenda massima complessiva di circa 9 mila euro.

In totale, sono state impartite prescrizioni di natura penale con ammenda massima complessiva di oltre 26mila euro cui si sommano le sanzioni amministrative di sospensione e maxi-sanzione fino ad un massimo di circa 40mila euro.