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INL: campagna straordinaria di vigilanza contro l’emergenza calore

Attività di vigilanza

Il personale ispettivo impegnato sul territorio nazionale nei settori più a rischio

Pubblicazione: 14 Agosto 2024

Ultimo aggiornamento: 14 Agosto 2024

Emergenza caldo, Ispettorato del Lavoro in azione sul territorio nazionale per monitorare i rischi lavorativi legati all’esposizione alle eccezionali temperature di questo periodo.

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro è impegnato da fine luglio a fine agosto in una campagna di vigilanza straordinaria nei settori individuati ad alto rischio: cantieri edili, cantieri stradali, agricoltura e settore florovivaistico.

Le verifiche ispettive, a tutela della salute dei lavoratori hanno l’obiettivo di verificare non solo la corretta valutazione del rischio specifico ma anche le misure di prevenzione e protezione adottate dalle aziende al fine di ridurre il suddetto rischio.

Sono già 736 le aziende ispezionate nella prima decade di agosto, di cui 181 nel settore agricoltura, 457 in edilizia, 70 nei cantieri stradali e 28 nel settore florovivaisti.

Dai primi bilanci emerge che circa il 40% (294) delle aziende ispezionate non aveva valutato o implementato le misure di prevenzione specifiche e sono stati, pertanto, contestati i conseguenti illeciti riconducibili al rischio calore, tutti previsti dal Testo Unico sulla sicurezza, il Decreto legislativo 81/2008.

Tra le violazioni più rilevanti troviamo la mancata valutazione del rischio microclima, che prevede un’ammenda da 1.423,83 a 2.847,69 euro, la mancanza di verifica d’idoneità del POS al PSC da parte del committente, che prevede l’arresto da tre a sei mesi o l’ammenda da 3.559,60 a 9.112,57 euro, la mancata fornitura ai lavoratori di specifiche misure di protezione dei lavoratori contro le influenze atmosferiche che prevede la sanzione dell’arresto sino a due mesi o dell’ammenda da 711,92 a 2.847,69 euro.

Nei casi più gravi sono stati emessi 143 ordini di Polizia Giudiziaria ai sensi dell’art. 55 del codice di procedura penale, che impone agli ufficiali di P.G. di impedire che i reati accertati vengano portati ad ulteriori conseguenze, finalizzati a sospendere l’attività.