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A.L.T. Caporalato DUE, task force in azione a Caserta

Attività di vigilanza

Irregolari 9 aziende su 11. Sospese 5 attività

Pubblicazione: 17 Febbraio 2023

Ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2023

L'Ispettorato del lavoro di Caserta ha coordinato - nell'ambito del Progetto multi-agenzia A.L.T. Caporalato D.U.E., finanziato dal fondo Politiche migratorie 2020 del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali - un'attività di vigilanza condotta da task force composte da personale degli ITL di Caserta, Napoli e Roma e da Carabinieri del N.I.L. dell'I.T.L. di Caserta, con la partecipazione dei mediatori culturali dell'O.I.M. e con il supporto logistico delle locali stazioni dei Carabinieri, nonché del personale ispettivo dell'INPS, dell'INAIL e dello Spesal della locale A.S.L.

L'attività di vigilanza, volta a contrastare il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento lavorativo nel settore manifatturiero, si è svolta nell'arco della settimana dal 6 al 12.2.2023 nei territori dell'agro-aversano e dell'agro-atellano e nella zona di San Felice a Cancello e Santa Maria a Vico.

Delle 11 aziende manifatturiere ispezionate, addette ad attività di calzaturificio, confezionamento abiti, confezionamento prodotti alimentari e smistamento di abiti usati, 9 non sono risultate in regola con la normativa in materia di rapporti di lavoro e legislazione sociale.

In particolare, in un'azienda di confezionamento abiti, su 35 lavoratori rinvenuti 20 sono risultati in nero.

Durante le verifiche sono state controllate le posizioni lavorative di 129 lavoratori e sono stati emessi 5 provvedimenti di sospensione dell'attività nei confronti di altrettante aziende per la presenza di lavoratori in nero.

Per tutti i lavoratori sono in corso gli accertamenti per irregolarità in materia di orario di lavoro e sicurezza sui luoghi di lavoro, tra le quali l'omessa consegna dei dispositivi di protezione individuale, omesse formazione e visite mediche.

Sono state, inoltre, verificate le posizioni di 10 lavoratori provenienti da Paesi Extra-UE.

Ancora in corso accertamenti per verificare possibili situazioni di sfruttamento, individuate dall'articolo 603 bis del codice penale, introdotto per contrastare l'odioso fenomeno dello sfruttamento di manodopera, attuato spesso approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori.