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Alt Caporalato: controlli a Brindisi nei pubblici esercizi

Attività di vigilanza

Irregolare il 72% delle aziende, sospese 5 attività

Pubblicazione: 18 Agosto 2022

Ultimo aggiornamento: 09 Febbraio 2023

Task force Alt Caporalato! Controlli nei pubblici esercizi in provincia di Brindisi

Lavoro nero e mancata sicurezza: irregolare il 72% delle aziende, sospese 5 attività

Nei giorni scorsi, l'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Brindisi ha coordinato nel territorio provinciale una task force multi-agenzia, rientrante nell'ambito del Progetto A.L.T. Caporalato! e finalizzata alla lotta al caporalato e allo sfruttamento del lavoro.

I gruppi ispettivi - composti da personale degli ITL di Brindisi e Lecce e da militari del NIL, coadiuvati dai mediatori culturali messi a disposizione dall'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e dal personale della Polizia di Stato della Questura di Brindisi - hanno effettuato 18 accessi ispettivi nel settore dei pubblici esercizi.

153 i lavoratori identificati, dei quali 139 italiani, 1 lavoratore comunitario e 13 provenienti da paesi extra-UE. Nel novero rientra anche un minorenne.

Sono stati individuati in totale 16 lavoratori in nero, tra i quali un extracomunitario privo di permesso di soggiorno, e sono stati adottati 5 provvedimenti di sospensione dell'attività imprenditoriale.

Già nella fase di svolgimento degli accessi è risultato irregolare il 72% delle aziende ispezionate: sono state riscontrate violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e – per 51 lavoratori - in materia di corretto svolgimento del rapporto di lavoro (in particolare, sono state riscontrate violazioni della normativa in materia di orario di lavoro).

In relazione all'impiego del lavoratore minorenne, gli ispettori hanno adottato la prescrizione per mancata fruizione dei riposi settimanali.

Inoltre, sono stati notificati provvedimenti di prescrizione per le violazioni della normativa in materia di salute e sicurezza, mentre per l'impiego di lavoratori irregolari è stato disposto l'allontanamento degli stessi sino alla completa regolarizzazione.

Le sanzioni elevate ammontano ad oltre 80.000 euro.