Rischi ondate calore, circolare a tutela dei lavoratori
Una circolare dell’Ispettorato a tutela dei lavoratori in edilizia, agricoltura e ambienti non ventilati
Pubblicazione: 25 Luglio 2022
Ultimo aggiornamento: 02 Marzo 2023
Comunicato stampa
Una circolare dell’Ispettorato a tutela dei lavoratori in edilizia, agricoltura e ambienti non ventilati
In relazione ai rischi da lavoro legati alle elevate temperature, l'Ispettorato Nazionale del Lavoro ricorda che già lo scorso 22 giugno la Direzione Centrale per la Tutela, la vigilanza e la sicurezza ha emanato una circolare avente ad oggetto la tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni da calore.
Nella circolare vengono richiamati i contenuti della nota prot. n. 4639 del 2 luglio 2021, in attuazione della quale gli Uffici territoriali dell'INL sono invitati a dedicare particolare attenzione, sotto il profilo ispettivo, alla prevenzione dei rischi sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori determinati dall' aumento di intensità e durata delle ondate di calore.
"L'art. 28 del d.lgs. n. 81/2008 – si legge nel provvedimento - stabilisce l'obbligo, in capo al datore di lavoro, di valutare "tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori", compresi quelli riguardanti "gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari". Come noto, le elevate temperature in assenza di misure idonee, specie nel caso di lavorazioni faticose e in assenza di adeguate pause di recupero, oltre a essere causa di malori possono ridurre la capacità di attenzione del lavoratore e quindi aumentare il rischio di infortuni. Particolarmente esposti al rischio in questione risultano coloro che svolgono l'attività lavorativa all'aperto, in particolare edilizia e agricoltura, unitamente a coloro che sono impegnati in ambienti chiusi senza ventilazione adeguata. In tali settori e ambienti di lavoro si ritiene, quindi, opportuno intensificare le attività di sensibilizzazione e verificare, nel corso dell'attività di vigilanza, quali misure di prevenzione siano state previste ed attuate dal datore di lavoro al fine di ridurre al minimo il rischio espositivo".
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