Comunicato stampa
Festival del Lavoro, l'intervento del Direttore INL Giordano. "Lavoro sì, ma non a tutti i costi"
Pubblicazione: 24 Giugno 2022
Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre 2022
Festival del Lavoro, l'intervento del Direttore INL Giordano. "Lavoro sì, ma non a tutti i costi"
Il direttore dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro, Bruno Giordano, ha partecipato questa mattina alla tredicesima edizione del Festival del Lavoro, in corso a Bologna, intervenendo nella sezione dedicata a "I nuovi modelli di lavoro e le conseguenze previdenziali".
"In questa fase storica stiamo assistendo a un cambiamento epocale – ha dichiarato Giordano -. L' emergenza sanitaria è probabilmente finita, ma non è finita quella lavorativa. Con la pandemia sono cambiati i termini del rapporto tra occupazione e disoccupazione. Si sono create nuove disuguaglianze, geografiche – perché il sud è sempre più sud, mentre il nord presenta caratteristiche diverse - e di genere – perché la maggiore necessità di lavoro domiciliare ha modificato le geografie familiari, e si sono determinate disuguaglianze economiche. Bisogna interrogarsi su una questione: questa emergenza lavorativa, che durerà ancora a lungo, fino a che punto sta diventando un connotato strutturale del mondo del lavoro? E' necessario mettere mano ad interventi concreti che creino un rapporto diretto tra politica economica e le politiche e le tutele del lavoro".
"Tre giorni fa, a Lecce, ha perso la vita, cadendo da un'impalcatura di 5 metri, un operaio edile di 72 anni –ha ricordato Giordano -. Questa ennesima tragedia ci impone tre riflessioni: la prima è che, a 72 anni, quell'uomo non avrebbe dovuto salire su un'impalcatura; la seconda è che aveva bisogno di lavorare a 72 anni; l'ultima è che l'impresa aveva bisogno di un operaio, ancorché settantaduenne.
Mancano i lavoratori, e a questo proposito voglio ricordare che un decreto legge di 48 ore fa, in relazione ai flussi migratori, ha autorizzato l'asseverazione da parte delle associazioni di categoria, dei consulenti del lavoro e dei professionisti, per accelerare nell'arco di 30 giorni la regolarizzazione di chi chiede di venire a lavorare nel nostro Paese. Da un lato c'è chi cerca un'occupazione, e dall'altro ci sono le imprese che, anche sulla spinta del Pnrr, hanno bisogno di lavoratori: dobbiamo cercare di dare una risposta nel senso dell'incrocio tra domanda e offerta, ma a condizione che questo non significhi morire sul posto di lavoro. Lavoro sì, ma non a tutti i costi"
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