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ITL Rimini: oltre 300 lavoratori in affitto senza tutele

IIL Nord-Est (Venezia)
ITL Rimini
Attività di vigilanza

Scoperti nell'operazione Free Job dall'Ispettorato del lavoro di Rimini insieme alla GDF

Pubblicazione: 12 Maggio 2022

Ultimo aggiornamento: 09 Febbraio 2023

Scoperti nell'operazione Free Job dall'Ispettorato del lavoro di Rimini insieme alla GDF

Lavoratori in affitto presso sei strutture alberghiere di Rimini, scoperte 361 posizioni irregolari dall'Ispettorato territoriale del lavoro di Rimini in sinergia con il Comando provinciale della Guardia di Finanza.

A conclusione di una complessa attività investigativa denominata "Free Job" che ha preso in esame il periodo dal 2019 al 2012 sono emerse gravi violazioni in merito alla somministrazione di lavoro non autorizzata da parte di una società con sede legale a Potenza e sede amministrativa in Bellaria Igea-Marina a favore di sei strutture alberghiere, delle quali una di San Martino di Castrozza, quattro di Bellaria Igea Marina e una di San Mauro Pascoli Le indagini hanno fatto emergere, dietro un'apparente regolarità formale, un sistema articolato di distacco illecito che ha coinvolto, dal 2019 al 2021, ben 361 lavoratori.

Gli ispettori del lavoro e i Finanzieri hanno accertato che la manodopera, formalmente occupata dalla società potentina, veniva successivamente somministrata ad altre quattro imprese operanti nel settore turistico-alberghiero, in assenza dei presupposti legali e in mancanza di qualsiasi contratto di appalto.

Lo pesudo-distaccante, di fatto, svolgeva abusivamente da anni l' attività che la legge riseva alle Agenzie per il Lavoro, appositamente autorizzate dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale con requisiti finanziari e logistici a tutela dei lavoratori, per l'offerta di servizi relativi alla domanda e all'offerta di lavoro ed in particolare, a seconda del livello di accreditamento posseduto, all' attività di somministrazione, intermediazione, ricerca e selezione del personale.

Il sistema abusivo scoperto nel riminese costituisce, al contrario, una vera e propria "concorrenza sleale" non soltanto nei confronti delle imprese che assumono direttamente i loro collaboratori (facendosi carico dell'intero del costo del lavoro), ma anche nei confronti di quei soggetti economici che si rivolgono alle agenzie di somministrazione autorizzate (basti pensare alle garanzie richieste per le forme regolari di lavoro esternalizzato), oltre a precarizzare le tutele dei lavoratori affittati, con una sanzione, a carico sia del somministratore (in questo caso la società potentina) e sia dell'utilizzatore (le strutture alberghiere) finale, pari a 60 euro per ogni lavoratore e per ogni giornata di effettiva occupazione.

Nel corso della stessa operazione sono emerse ulteriori irregolarità anche nella gestione dei lavoratori in affitto, per riposi settimanali non concessi ed ore prestate in più rispetto al contratto di lavoro, nonché per l'impiego di 13 lavoratori completamente "in nero".

Complessivamente sono state comminate sanzioni che possono arrivare ad un massimo di oltre 125 mila euro.Nei confronti delle società sanzionate sono pure in corso approfondimenti di natura fiscale. L'attività dell'Ispettorato del Lavoro, svolta in stretta collaborazione con la Guardia di Finanza, conferma il costante impegno nella difesa del lavoro regolare e, più in generale, dell'economia sana; obiettivo che si realizza anche attraverso la lotta ai fenomeni di sfruttamento della manodopera e alle altre gravi forme di prevaricazione in danno dei lavoratori.


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