ITL Terni Rieti: 16 lavoratori in nero al ristorante
Sospeso un pubblico esercizio da ispettori e carabinieri del Nil
Pubblicazione: 09 Febbraio 2022
Ultimo aggiornamento: 09 Febbraio 2023
Nell'ambito dell'attività di contrasto al lavoro nero e all'economia sommersa gli ispettori del lavoro della ITL di Terni-Rieti, coadiuvati dai militari del NIL (Nucleo tutela del lavoro) e dalla locale stazione dei Carabinieri hanno verificato una grossa attività di ristorazione nel territorio reatino, selezionata in base ad una preventiva attività di intelligence.
L'accertamento, effettuato lo scorso fine settimana, ha evidenziato l'occupazione di ben 16 lavoratori in nero – tra cui alcuni minorenni – sui 25 risultati in organico in sede di verifica, sulla base degli immediati riscontri forniti dalle banche dati online in uso al personale ispettivo.
Gli ispettori hanno quindi adottato il provvedimento di immediata sospensione dell'attività imprenditoriale per il soverchiante superamento della soglia del 10% di lavoro nero, prevista dal recente Decreto "Fiscale" convertito dalla legge n. 215 del 2021, oltre a rubricare le ulteriori violazioni amministrative, applicando in particolare la cosiddetta maxi-sanzione per lavoro nero.
Ulteriori verifiche ed accertamenti riguardo aspetti della sicurezza sul lavoro, documentazione obbligatoria, effettuazioni dei corsi obbligatori di formazione e informazione nonché sottoposizioni a visite mediche, sono attualmente ancora in corso al pari delle procedure di regolarizzazione dei lavoratori in nero, necessarie al datore di lavoro per ottenere la revoca del provvedimento di chiusura dell'attività.
Relativamente a quest'ultimo aspetto, gli ispettori stanno valutando la genuinità dei rapporti di lavoro – sia quelli regolari sia quelli in fase di regolarizzazione – instaurati non con il titolare del pubblico esercizio me tramite "contratti di somministrazione di manodopera" anch'essi oggetto di necessari approfondimenti amministrativi e documentali sulla loro oggettiva regolarità.
Da segnalare, infine, che con il fondamentale contributo del personale dell'Arma dei Carabinieri si è altresì provveduto alla prevista verifica del possesso del necessario "green pass" da parte del personale trovato al lavoro, come da normativa sanitaria vigente.