ITL L’Aquila – alt caporalato

A seguito di accessi ispettivi mirati nella piana del Fucino condotti già nel 2020 dall'Ispettorato dell'Aquila, nell'ambito del progetto ALT Caporalato!, sono emerse situazioni di grave sfruttamento lavorativo ai danni di alcuni lavoratori impiegati presso un'azienda agricola.

In particolare, sono state riscontrate reiterate violazioni delle norme relative all'orario di lavoro con turni di 12/14 ore al giorno in base al carico di lavoro senza usufruire dei riposi giornalieri e settimanali.

Le retribuzioni corrisposte erano palesemente difformi rispetto alle previsioni dei contratti collettivi e una parte del guadagno doveva essere restituita al datore di lavoro; in caso di rifiuto, i lavoratori venivano minacciati di licenziamento.

È stato riscontrato il palese sfruttamento dello stato di bisogno dei lavoratori che rappresentavano per le loro famiglie, rimaste in Pakistan, l'unica fonte di sostentamento.

Riscontrate anche violazioni delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro come la mancata sorveglianza sanitaria, la mancata formazione e l'acquisto dispositivi di protezione acquistati – o pagati – dagli stessi lavoratori: tute, guanti e stivali distribuiti dal caporale su richiesta del lavoratore e dietro pagamento di somme consegnate in contanti.

Sono inoltri emersi episodi di infortuni sul lavoro non denunciati oltre a giornate e periodi di malattia non indennizzati.

La task force impegnata nell'attività di controllo, coordinata dall'Ispettorato dell'Aquila, si è avvalsa dell'apporto mediatori dell'Organizzazione Mondiale per l'Immigrazione (OIM) e degli ispettori provenienti dagli Ispettorati di Roma, Cagliari-Oristano, Perugia e Teramo, in congiunta con la Guardia di Finanza.