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Saluto di insediamento del Direttore Generale

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Alla presenza del Ministro, Andrea Orlando, il Direttore ha rivolto un ringraziamento e un saluto a tutto il personale

Pubblicazione: 11 Agosto 2021

Ultimo aggiornamento: 09 Gennaio 2023

On.le Ministro,

la mia gratitudine per aver affidato l'Ispettorato nazionale del lavoro a chi Lei, su un organo di stampa qualche giorno fa, ha definito "il più bravo". Mi spiace deluderla ma umilmente sono solo l'ultimo degli ispettori, e non solo in ordine di tempo, che sente la responsabilità e il dovere di dare un contributo nel momento più difficile della storia repubblicana del nostro Paese.

Saluto tutti i miei nuovi colleghi e qui ringrazio tutti coloro che mi stanno manifestando accoglienza, entusiasmo, collaborazione; intendo ringraziare in particolare le centinaia di colleghi ispettori che in questo momento stanno intervenendo in decine di aziende agricole contro lo sfruttamento e il caporalato, nei cantieri e nelle aziende.

Ringrazio gli ispettori che mi hanno insegnato tantissimo in questi trent'anni, con le loro osservazioni, dubbi, esperienze, e soprattutto per aver dimostrato in questi mesi con sacrificio e silente operosità che la storia dell'Ispettorato non è al capolinea, né di partenza né di arrivo, sono soltanto io che salgo al volo alla fermata più difficile.

L'ispettorato non è solo l'Agenzia unica per le ispezioni, ma l'unica agenzia che fruisce della dipendenza funzionale di un Nucleo specializzato dell'Arma dei Carabinieri per la tutela del lavoro operativo e senza retorica alcuna ringrazio il Generale Iorio e Il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri Generale Teo Luzi, per avermi subito assicurato concretamente e incondizionatamente la massima collaborazione per l'espletamento dei nostri comuni doveri istituzionali.

Credo di interpretare l'unanime gratitudine per la massiccia cura ricostituente dei nuovi ispettori che a breve giungeranno nei nostri uffici, e che apporteranno anche un ricambio culturale e generazionale, consentendoci un salto di qualità del servizio ispettivo e dell'organizzazione interna.

Per questo, si impone urgentemente una riforma dell'organizzazione interna che nelle prossime settimane sarà oggetto di una specifica conferenza di tutti i dirigenti, di un confronto coi sindacati, e di qualsiasi contributo critico che qui sollecito.

La rivoluzione normativa di questi anni e la legislazione per l'emergenza pandemica impongono l'istituzione della Scuola di Formazione degli Ispettori che ci consentirà di trasmettere il sapere e il saper fare ai neoassunti, di conservare il patrimonio culturale e professionale degli ispettori in uno con il sapere scientifico e tecnico. L'attività della Scuola si articolerà su tre livelli didattici: uno rivolto agli ispettori del lavoro, un altro rivolto a tutti i colleghi ispettori degli altri enti, un altro infine rivolto a tutte le categorie professionali, imprese, enti, associazioni, cittadini che intendono rapportarsi con il sapere del lavoro.

Ho già ricevuto la disponibilità di autorevoli personalità del mondo accademico e scientifico per collaborare generosamente al Comitato scientifico del quale dovranno far parte anche ispettori e ispettrici secondo un interpello che sarà presto pubblicato sul sito dell'Ispettorato.

L'emergenza e le richieste che giungono dal Paese richiedono anche una riforma dell'organizzazione della capacità, tecnica e strategia ispettiva in materia di lavoro sulla quale bisogna intervenire senza indugio alcuno, con una struttura centrale e articolazioni territoriali specificamente competenti per interventi speciali o straordinari. Anche su questi punti la conferenza dei dirigenti sarà la sede per contributi e riflessioni.

In questi giorni ho chiesto due cose: di togliere dalla porta del mio ufficio e dai documenti che mi riguardano il termine "Capo" perché non intendo essere il capo di nessuno ma semplicemente un caso di mobilità esterna. E inoltre: al cospetto esterno dell'edificio che ci ospita siano esposte le bandiere italiana ed europea perché lo impone la legge e che siano a mezz'asta ogni giorno che avremo un morto sul lavoro, a significare che l'Ispettorato è chino sul sacrificio e nel dovere, con un pensiero di vicinanza ed impegno che rivolgo a nome di tutti i dipendenti dell'Ispettorato, alle vittime e ai familiari delle vittime sul lavoro.

Ho portato la mia toga in lavanderia e gentilmente la signora che mi ha accolto mi ha chiesto per quando mi servisse. Non lo so, ho risposto. A voi posso dire che dipende dall'adempimento dei doveri assegnatimi e dalla collaborazione dei colleghi dell'Ispettorato.

In queste settimane alcuni ragazzi e ragazze con la maglia azzurra ci hanno commosso e inorgoglito, ma soprattutto ci hanno dimostrato che questo Paese merita i nostri sacrifici e, come ben sanno gli ispettori del lavoro, in una Repubblica fondata sul lavoro, lavorare per il lavoro è un onore ma soprattutto il più piacevole dei doveri.

Buon Lavoro.

Bruno Giordano

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