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Ispettorato del lavoro di Venezia: task force per il progetto "A.L.T. CAPORALATO!" in edilizia e agricoltura

Pubblicazione: 09 Agosto 2021

Ultimo aggiornamento: 09 Febbraio 2023

Ispettorato del lavoro di Venezia: task force per il progetto "A.L.T. CAPORALATO!" in edilizia e agricoltura

EDILIZIA 28 AZIENDE IRREGOLARI CON VIOLAZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA

Il progetto "A.L.T. Caporalato", dopo altre province, ha interessato il settore edile del territorio veneziano, coinvolgendo una task force composta dagli Ispettorati Territoriali del Lavoro di Venezia – quale coordinatore – di Padova e Verona e i mediatori culturali messi a disposizione dall'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.

L'attività di vigilanza straordinaria si è estesa oltre che nell' area metropolitana della città di Venezia anche in diversi comuni del territorio ed ha interessato complessivamente 57imprese delle quali 28 sono risultate irregolari.

Nel corso degli accertamenti sono state controllate le posizioni lavorative di 85 lavoratori del settore edile di cui 42 cittadini italiani, 19 cittadini comunitari e 24 provenienti da Paesi extra-UE.

Gli accertamenti ispettivi risultano tutt'ora in corso, tuttavia per 28 aziende già in occasione dell'accesso ispettivo si sono riscontrate sia violazioni in materia di sicurezza sul lavoro sia violazioni amministrative per 12 lavoratori.

Tre le sospensioni dell'attività imprenditori, due per irregolarità del personale, una per motivi di sicurezza.

Al termine degli accertamenti attualmente in corso, sarà possibile verificare l'emergere di ulteriori ipotesi di irregolarità.

IN AGRICOLTURA LA CONFERMA DEL RICORSO AL LAVORO NERO E ALLO SFRUTTAMENTO LAVORATIVO NELLE AZIENDE SENZA TERRA

Sempre nell'ambito dello stesso progetto, nel territorio veneziano è stata eseguita anche un'operazione di vigilanza nel settore agricolo condotta da una dalla task force coordinata dall'Ispettorato del Lavoro di Venezia con gli Ispettorati del Lavoro di Roma, Ancona, Brescia e Como; il Servizio di Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro dell' ULSS 4 VENETO ORIENTALE e i mediatori culturali messi a disposizione dall'OIM.

L'attività di vigilanza ha condotto alla verifica di 13 imprese agricole situate in diversi comuni appartenenti alla laguna sud e alla laguna nord della provincia, inerente la produzione di ortaggi e frutta nel sud della provincia, la manutenzione dei fondi, per la potatura, per la vendemmia e la raccolta del mais nel Veneto orientale.

Il fenomeno maggiormente riscontrato riguarda le aziende c.d. "senza terra" tra le quali c'è moltissima concorrenza per offrire servizi a basissimo costo abbattendo i costi della manodopera, con l'aggravante, per i lavoratori, che chi deve rinnovare il permesso di soggiorno è costretto ad accettare condizioni di lavoro al di sotto dei limiti di legge.

Sono state controllate le posizioni di 145 lavoratori di cui 35cittadini italiani, 1 lavoratore comunitario e 109lavoratori provenienti da Paesi extra UE, in particolare da Costa d'Avorio, Nigeria, Gambia, India, Senegal e Marocco

Allo stato degli atti, ed in attesa della produzione della documentazione, sono stati individuati 12 lavoratori in nero di cui 6 lavoratori extra-UE, 6 di nazionalità indiana, 4 africani e 2 italiani. Tre lavoratori da Paesi extra UE sono risultati sprovvisti di titolo abilitante alla permanenza sul territorio nazionale (per due lavoratori da Paesi extra-UE di nazionalità indiana risultano le istanze di emersione per lavoro domestico, una rigettata dalla ITL di Brescia, l'altra accolta dall'ITL di Treviso).

Sono stati adottati un provvedimento di sospensione dell'attività imprenditoriale per impiego di personale non risultante dalla documentazione obbligatoria superiore al 20% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro.

Sono stati deferite all'Autorità giudiziaria per reati contro lo sfruttamento e occupazione di lavoratori privi di permesso di soggiorno un cittadino proveniente da Paese extra-UE, mentre i lavoratori vittime del reato risultano 7.

Allo stato attuale l'ipotesi di reato è al vaglio della Magistratura.

Nell'ambito degli interventi in congiunta, i Funzionari dello S.P.I.S.A.L hanno rilevato e contestato diverse violazioni in materia di sicurezza in quanto l'azienda non era in possesso di alcuna documentazione in materia di sicurezza e le condizioni dei migranti, sempre relativamente alla sicurezza, sono risultate critiche, senza considerare la mancanza di tutte le misure prevenzione attuate per il rischio da COVID 19.


Tabella riepilogativa delle verifiche effettuate dalla task force

REPORT - A.L.T. CAPORALATO VENEZIA

EDILIZIA e AGRICOLTURA

Totali A.L.T. Caporalato
Totale aziende controllate70
Numero aziende controllate regolari (pratiche definite)28
Numero aziende controllate irregolari (pratiche definite)28
Numero aziende controllate irregolari (pratiche in corso)14
Posizioni lavorative controllate230
di cui lavoratori italiani (M/F)77
di cui lavoratori comunitari - nazionalità (M/F)20
di cui lavoratori da Paesi extra-UE nazionalità (M/F)133
Numero lavoratori a cui si riferiscono gli illeciti riscontrati (lavoratori irregolari)31
di cui lavoratori italiani M/F5
di cui lavoratori comunitari - nazionalità (M/F)6
di cui lavoratori da Paesi extra-UE con regolare permesso di soggiorno - nazionalità (M/F)15
di cui lavoratori da Paesi extra-UE senza regolare permesso di soggiorno - nazionalità (M/F)4
Lavoro nero (N. Lav.) - (M/F)14
Sospensioni (N. Provv.ti)4
Numero lavoratori vittime 603 bis7
di cui in nero DH6
di cui lavoratori italiani (M/F)0
di cui lavoratori comunitari - nazionalità (M/F)0
di cui lavoratori da Paesi extra-UE con regolare permesso di soggiorno - nazionalità (M/F)4
di cui lavoratori da Paesi extra-UE senza regolare permesso di soggiorno - nazionalità (M/F)3
Numero persone deferite all'AG per 603 bis1
di cui italiani0
di cui comunitari - nazionalità0
di cui da Paesi extra-UE - nazionalità1


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