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ITL Napoli: inadempienza in materia di sicurezza sul lavoro e sfruttamento di manodopera

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Lavoratori in nero percettori del reddito di cittadinanza

Pubblicazione: 15 Luglio 2021

Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio 2023

Il 13 luglio 2021, a seguito di indagini condotte dal personale afferente all'ispettorato del Lavoro di Napoli e finalizzate a contrastare fenomeni di sfruttamento di manodopera e di abbandono incontrollato di rifiuti pericolosi in una zona abitualmente martoriata da roghi di rifiuti, nonché al rispetto delle norme anticontagio da covid-19 è stato effettuato un accesso ispettivo presso un opificio di un quartiere periferico di Napoli ed esercente commercio all'ingrosso di cascami tessili.

Nel corso dell'accesso ispettivo, cui hanno partecipato carabinieri del Nucleo Tutela del Lavoro ed Ispettori del Lavoro, sono stati identificati 23 operai intenti a selezionare, suddividere e ridurre in stracci, con macchinari non a norma, capi di abbigliamento usati. Sul posto veniva identificato un quarantatreenne di Napoli, titolare della ditta. Dalle banche dati in uso all'ispettorato del lavoro, si appurava che i predetti lavoratori erano stati avviati al lavoro senza le obbligatorie comunicazioni di assunzioni quindi "in nero" e che 6 di questi risultavano essere percettori di reddito di cittadinanza (RdC).

Per le gravi violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e in materia di tutela ambientali, il titolare dell'opificio, è stato deferito, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Napoli. Il capannone di circa mille metri quadrati ed i macchinari ivi presenti, sono stati posti sotto sequestro preventivo. La mancata applicazione delle norme di tutela della salute e sicurezza degli operai, tra cui l'omessa valutazione dei rischi, l'omessa sottoposizione a visita medica dei dipendenti, l'omessa formazione e informazione dei rischi per la salute e le precarie condizioni igienico-sanitarie dell'ambiente di lavoro hanno comportato l'applicazione di sanzioni per circa 100.000,00 euro a cui devono aggiungersi circa 90.000,00 euro per sanzioni amministrative per il lavoro "nero" oltre al sequestro preventivo.

E' stata disposta la sospensione dell'attività imprenditoriale e la chiusura prevista in caso di violazione delle norme anti contagio da Covid-19.

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