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Parte dall’Umbria una verifica nei confronti di un’azienda del settore dell’abbigliamento attiva sul territorio nazionale

Pubblicazione: 27 Aprile 2021

Ultimo aggiornamento: 09 Febbraio 2023

L'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia ha condotto un accertamento nei confronti di un'azienda attiva a livello nazionale nel settore dell'abbigliamento, riscontrando significative irregolarità sulle condizioni di lavoro dei dipendenti.

All'epoca della verifica ispettiva, avvenuta nel corso del 2018, l'azienda occupava circa 1.000 lavoratori e in questi giorni è pervenuta la conclusione delle indagini da parte della Procura di Perugia.

Secondo quanto emerso dalle verifiche svolte dall'Ispettorato del Lavoro, nella quasi totalità dei punti vendita italiani i lavoratori venivano impiegati per 40 ore settimanali, ricevendo una retribuzione corrispondente alla metà di tale orario e pari a circa 22/23 ore di lavoro. Di fatto, i dipendenti lavoravano full-time ma venivano pagati come fossero lavoratori a tempo parziale. Nel territorio umbro, in particolare, i dipendenti erano indotti ad accettare tali condizioni per mancanza di offerte lavorative e per far fronte ai bisogni di sussistenza.

Al fine di fornire appropriata tutela ai 25 lavoratori coinvolti, l'ITL Perugia ha riconosciuto nei loro confronti crediti retributivi di circa 400.000 euro, riscontrando inoltre un'evasione contributiva di ulteriori 400.000 euro circa e irrogando sanzioni amministrative per € 62.630.

Secondo l'accertamento ispettivo effettuato, oltre a vedersi dimezzata la retribuzione mensile e le ferie annuali, i lavoratori umbri erano tenuti a lavorare tutte le domeniche dell'anno in modo sistematico, senza ricevere, oltretutto, le maggiorazioni dovute per il lavoro festivo.

L'azienda aveva stipulato tutti contratti a termine, mantenendo i lavoratori in condizioni di precariato. Inoltre, ai dipendenti non veniva riconosciuto il congedo matrimoniale e alle lavoratrici era preclusa la stabilizzazione del rapporto a termine qualora si fossero trovate in stato di gravidanza, al punto che in un caso non è stata riconosciuta l'indennità di maternità.

Al momento, la valutazione delle verifiche svolte dall'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia è stata demandata alle Autorità competenti.

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