Comunicato Stampa
Assicurate tutele del lavoro subordinato per 60.000 riders
Pubblicazione: 24 Febbraio 2021
Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio 2023
Al termine di un'attività di controllo condotta con il coordinamento della Procura della Repubblica di Milano per i profili penalistici e dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro riguardo l'inquadramento dei rapporti di lavoro, l'Ispettorato territoriale del lavoro di Milano, il Nucleo Ispezioni lavoro dei Carabinieri di Milano, l'Inps e Inail, hanno notificato verbali di accertamento a quattro società di gestione delle attività di consegna a domicilio.
Ai riders facenti capo a Just eat, Foodinho (Glovo), Uber Eats Italy e Deliveroo, operanti su tutto il territorio nazionale, dovranno essere applicate le tutele dei lavoratori subordinati.
Analizzando il meccanismo di funzionamento dell'app che gestisce le prestazioni lavorative dei riders è emerso che il modello organizzativo è standardizzato per tutte le società interessate e corrispondente a quello tutelato dall'art. 2 del decreto legislativo n. 81/2015, che prevede, appunto, le tutele del lavoro subordinato.
L'indagine ha consentito di assicurare, per la prima volta, tutela all'intera platea dei riders e non al singolo lavoratore.
Nello specifico, la modalità di esecuzione della prestazione lavorativa è risultata imposta dal modello organizzativo adottato dalla piattaforma, attraverso l'app che ciascun lavoratore deve scaricare per poter rendere la prestazione.
Le piattaforme, infatti, gestiscono l'accesso alle prenotazioni delle fasce orarie di lavoro (slot), la tempistica delle consegne, il percorso da seguire, le modalità di pagamento da parte del cliente.
Il rider che non si adegua al modello organizzativo imposto subisce ripercussioni negative sulle possibilità di lavoro e sull'accesso a fasce orarie di lavoro più remunerative.
Da ciò consegue l'applicazione ai riders del trattamento retributivo del lavoratore dipendente, del conseguente inquadramento previdenziale e, soprattutto, la piena tutela in materia di salute e sicurezza.
I numeri in gioco sono davvero notevoli: i quattro verbali impatteranno, su tutto il territorio nazionale, su una platea di oltre 60.000 lavoratori, che hanno svolto l'attività nel periodo dal 01.01.2016 al 31.10.2020.
Per questi lavoratori l'Ispettorato territoriale del Lavoro di Milano ha disposto in capo alle società di food delivery l'obbligo di fornire agli stessi un'adeguata informazione circa gli istituti tipici del lavoro subordinato ad essi applicabili, nonché l'obbligo di provvedere al pagamento delle differenze retributive dovute ai singoli riders.
Le violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro sono state comunicate alla Procura della Repubblica di Milano.
Saranno addebitati alle quattro società italiane delle piattaforme digitali sanzioni amministrative, retribuzioni e contributi previdenziali e assicurativi a favore dei lavoratori interessati.
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