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ITL Ravenna: Violazione sorveglianza sanitaria e lavoro nero

IIL Nord-Est (Venezia)
ITL Ravenna-Forlì-Cesena
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Riscontrata l'occupazione di lavoratori irregolari nel settore erogazione carburanti

Pubblicazione: 23 Dicembre 2020

Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio 2023

Nell'ambito di una operazione di contrasto al nero ed alla ottemperanza della normativa anticovid/19 nei luoghi di lavoro nel territorio di Ravenna e provincia, gli uomini dell'Ispettorato del Lavoro di Ravenna hanno riscontrato l'occupazione di lavoratori irregolari nel settore dell'erogazione dei carburanti e violazioni sulla sorveglianza sanitaria di lavoratori occupati nelle residenze assistenziali per anziani. Nel primo caso, gli ispettori, a seguito di segnalazioni, hanno riscontrato in un distributore di benzina, l'occupazione di due cittadini extracomunitari - intenti a rifornire di carburante gli avventori – senza che gli stessi avessero firmato i contratti di lavoro. In particolare, dalle attività investigative, è emerso che per varie giornate si avvicendavano alcuni cittadini non comunitari che hanno destato sospetti. Dalle verifiche è emerso che i lavoratori non erano stati comunicati al Centro per L'impiego e che non avevano firmato alcun contratto di lavoro. Nel secondo controllo gli ispettori operanti, hanno riscontrato in una casa di riposo per anziani, che alle badanti non veniva registrato integralmente il proprio orario di lavoro. Dall'approfondimento investigativo e dai riscontri documentali, gli ispettori hanno accertato che da mesi le badanti pur eseguendo l'orario di lavoro previsto dal contratto, la ditta - che le occupava – non registrava correttamente le ore svolte, violando la normativa sulla contrattazione collettiva ed evadendo, in tal modo, la contribuzione obbligatoria. E' stato, anche accertato, che per alcune badanti - impiegate nei turni di notte – il datore di lavoro non le aveva sottoposte alle visite mediche, riducendo in tal modo gli oneri sulla Sicurezza sul Lavoro ed esponendo le lavoratrici a rischi. Al termine delle verifiche sono state elevate  contravvenzioni pari a 5 mila euro ed è stata accertata una evasione contributiva pari a 20 mila euro.

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