Nuova struttura organizzativa centrale INL
In vigore dal 27 aprile 2020 per migliorare le esigenze operative e gestionali dell’Amministrazione
Pubblicazione: 06 Aprile 2020
Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio 2023
Con il Decreto direttoriale del 6 aprile 2020 è stata approvata la nuova struttura organizzativa centrale dell'Ispettorato.
Mantenendo invariato il numero delle unità organizzative dirigenziali, il modello adottato rimodula la precedente configurazione al fine di accrescerne l'aderenza alle esigenze operative e gestionali dell'Amministrazione.
Nell'intento di conseguire un sempre maggior grado di interazione tra le articolazioni centrali e periferiche dell'Ispettorato, la modifica ordinativa si propone infatti di rafforzare le funzioni di coordinamento e di guida delle attività di vigilanza, mirando a stimolare una più efficace circolarità informativa, ad incrementare le capacità di percezione e di analisi delle fenomenologie emergenti ed a favorire l'indirizzo unitario dei discendenti interventi, sì da riuscire a meglio compattare e finalizzare l'impegno del corpo ispettivo, in un contesto peraltro caratterizzato da una diffusa, perdurante e a breve termine non arginabile carenza di risorse organiche.
Si è ritenuto dar corso a tale riassetto, pur nel corrente contesto emergenziale, non soltanto nel segno della necessaria continuità dell'azione amministrativa, sotto il profilo della realizzazione di progettualità già avviate, ma anche – e soprattutto – in una chiave prospettica che mira a realizzare le condizioni affinché, in vista della progressiva "riapertura" delle attività produttive ora sospese, l'Agenzia sia a sua volta in grado di meglio riattivare la propria operatività, adeguandola al mutato scenario socio-economico di riferimento ed all'evolvere degli interventi normativi di sostegno delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese.
Senza abdicare alla propria mission di tutela sostanziale dei rapporti e delle condizioni di lavoro, l'Ispettorato dovrà necessariamente ripensare il proprio ruolo "sociale" per riuscire a misurarsi proattivamente con la nuova realtà del Paese – dai profili ancora incerti, ma per certo sofferente – e a sostenerne la ripresa economica.
Andrà perciò necessariamente riconsiderato il quadro delle priorità della programmazione e delle metodologie d'intervento, degli obiettivi operativi da affidare alle sedi territoriali e delle logiche di loro misurazione, del rapporto stesso tra centro e territorio nella ricognizione delle problematiche emergenti e nella individuazione di linee d'azione coerenti e condivise.