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ITL Udine-Pordenone: vigilanza in centri massaggi e in agricoltura

IIL Nord-Est (Venezia)
ITL Udine – Pordenone
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Nel corso del mese di ottobre svolte ispezioni in 7 centri messaggi e 3 aziende agricole. Sospese 9 attività imprenditoriali

Pubblicazione: 09 Novembre 2018

Ultimo aggiornamento: 02 Febbraio 2023

Nel mese di ottobre gli Ispettori dell'ITL, sede di Pordenone, hanno effettuato -in collaborazione con la Questura di Pordenone, l'AAS5 (Dipartimento Igiene Pubblica e Dipartimento Sicurezza nei luoghi di lavoro), personale del Comune di Pordenone (Settore Urbanistica ed Edilizia Privata e Settore Attività Produttive) e una pattuglie della Polizia locale- un coordinato intervento nei centri massaggi gestiti da cinesi nella città di Pordenone, ai fini di un rispetto delle diversificate normative di riferimento in materia di lavoro, sicurezza sui luoghi di lavoro, immigrazione, igiene, etc.

Sono stati ispezionati 7 centri massaggi e sono state accertate e riscontrate diverse violazioni. L'attività si è conclusa con l'apposizione dei sigilli ai centri massaggi. Sono state trovate al lavoro 10 ragazze cinesi, sottoposte ad accertamenti da parte dell'Ufficio Immigrazione, per alcune di esse sono partiti i rispettivi iter amministrativi per la revoca dei permessi di soggiorno. Sono state accertate le posizioni lavorative del personale dipendente trovato all'interno dei centri massaggi riscontrando la presenza, in uno di questi, di personale totalmente in "nero" con conseguente provvedimento di sospensione dell'attività imprenditoriale.

Sempre durante il mese di ottobre 2018, gli Ispettori dell'ITL Udine-Pordenone, hanno riscontrato, in tre aziende agricole controllate nel territorio della provincia di Udine, la presenza -complessivamente- di 7 lavoratori in nero che venivano utilizzati per la raccolta di prodotti agricoli e accudimento di animali. È stato adottato il provvedimento di sospensione dell'attività imprenditoriale per due delle tre aziende ispezionate e sono state contestate sanzioni amministrative per un importo sanzionatorio complessivo irrogato pari a 25mila euro.

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