ITL Brescia: arresto per caporalato
Il Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Brescia, arresta un cittadino cinese con l'accusa di caporalato
Pubblicazione: 14 Febbraio 2018
Ultimo aggiornamento: 01 Febbraio 2023
Giovedì 8 febbraio 2018, l'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Brescia, per mezzo del Nucleo Carabinieri in collaborazione con la Stazione Carabinieri di Carpenedolo, ha portato a termine un'attività di vigilanza che si è conclusa con l'arresto di un cittadino cinese per "caporalato". Questi risultava assunto presso una ditta di confezionamento di calze da donna in Acquafredda (BS) intestata ad un suo connazionale irreperibile, ma di fatto ne era il co-gestore.
Nel corso dell'attività di controllo risultava che il cittadino cinese, poi arrestato, si occupava di reclutare la mano d'opera, corrispondendo una retribuzione pari a 3 centesimi di euro al pezzo per un massimo di 15 euro al giorno; risultava, altresì che la giornata lavorativa non era mai inferiore alle 10 ore e che le attività erano svolte soprattutto in orario serale e per sei giorni alla settimana.
Al momento dell'accesso venivano trovati intenti al lavoro 9 cittadini cinesi di cui 5 clandestini, successivamente accompagnati a Roma in un centro di prima accoglienza.
Nello stabile in cui era ubicato il laboratorio erano state ricavate delle stanze adibite a dormitori poste al piano superiore rispetto a quello ove vi era l'opificio. Nei locali venivano riscontrate pessime condizioni igienico-sanitari, le stanze erano prive di riscaldamento e di armadi, i vestiti erano ammassati per terra insieme a generi alimentari in cattivo stato di conservazione.
A conclusione dell'attività ispettiva sono state elevate nei confronti del legale rappresentante sanzioni per 56mila euro relativamente alle violazioni delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro e per il lavoro nero è stata inoltre disposta la sospensione dell'attività imprenditoriale.
Si è proceduto infine al sequestro del laboratorio e nei confronti del cittadino cinese "caporale", padre di un bambino di 8 mesi che viveva con lui e la moglie in una delle stanze sopra al laboratorio, sono stati disposti gli arresti domiciliari.